venerdì 30 novembre 2007

PER UNA VOLTA VINCE LA CULTURA...


Il "Quinto Inferno",show di Benigni su Raiuno, ierisera ha sbaraccato gli ascolti facendo registrare il record stagionale di 12,6 milioni di spettatori battendo addirittura Celentano nonostante la concorrenza abbia sfoderato il "Capo dei Capi" fiction sul boss dei boss Totò Riina che giunta alla puntata finale ha comunque incollato alla tv otto milioni di persone. Uno scherzo costato alla Rai un qualcosa come 2,27 milioni di euro vista la rinuncia agli spot pubblicitari ma un successo di ascolti del genere ripaga ampiamente. A prescindere dal duello Rai- Mediaset credo che la cosa più importante sia che a vincere ierisera da entrambe le parti siano stati per la prima volta i contenuti e non la politica "faziosa"e la logica "economica".Davvero bella la ricostruzione della storia sulla mafia vista dagli occhi di uno dei tanti poliziotti a cui "Cosa Nostra" ha rovinato la vita. Benigni ovviamente non ha bisogno di commenti ma troppo forte la lettura dantesca che ha chiuso il programma.

sabato 24 novembre 2007

Esplode la protesta alla Sorbona

L'Università Sorbona di Parigi è stata chiusa questa mattina dopo i violenti tafferugli tra gli studenti che protestavano contro il progetto di riforma dei regimi speciali voluto dal Presidente Sarkozy,e quelli che volevano raggiungere le aule. In un comunicato diffuso dall'amministrazione dell'Università si spiega che un gruppo di studenti ha fatto ricorso alla forza per bloccare uno degli ingressi dell'università. Ecco il video che mostra l'escalation di violenza nella più prestigiosa università parigina...



Era cominciata così...





PARIGI (8 novembre) - La protesta degli studenti universitari francesi contro la legge sull'autonomia degli atenei cresce. Oggi una decina di facoltà sono state bloccate a Parigi, Nantes, Rennes, Tolosa, Perpignan e gli studenti stanno decidendo nuovi scioperi anche per la prossima settimana.

Sotto accusa è la legge sull'autonomia degli atenei votata lo scorso agosto che autorizza le facoltà a diventare proprietarie dei locali e l'introduzione dei finanziamenti dei privati. Già a giugno, prima della chiusura estiva degli atenei, gli studenti universitari, ai quali si erano aggiunti poi anche i docenti, aveva manifestato per settimane, contrari ad una riforma che, secondo loro, è destinata a creare delle università di serie A e altre di serie B. E oggi a Perpignan un migliaio di studenti ha scandito slogan contro il Medef, la Confindustria francese, accusata di voler fare dell' università un proprio «feudo».
A Parigi, l'università di Tolbiac, sede distaccata della Sorbona, resterà chiusa ancora a tempo indeterminato, dopo che ieri sera un centinaio di studenti che occupavano i locali sono stati evacuati dalla polizia. Gli agenti sono arrivati verso le 22 di mercoledì all'ateneo del XIII arrondissement della capitale, dove nel pomeriggio un migliaio di studenti era riunito per votare l'occupazione. I giovani hanno lasciato con calma i locali, ma l'intervento dei poliziotti Crs, specializzati nel controllo delle manifestazioni pubbliche, è stato considerato una «provocazione». Stesso scena alla facoltà di lettere di Nantes dove l'intervento della polizia ha impedito a circa 200 studenti di passare la notte nell'ateneo.



venerdì 16 novembre 2007

LA STORIA SI RIPETE...

La morte di Gabriele Sandri ribadisce ancora una volta che il problema violenza negli stadi è tutt'altro che risolto. Biglietti nominali, serrate e divieti agli ultrà di seguire in massa la loro squadra del cuore si sono rivelate misure inutili. Quello che è accaduto domenica è semplicemente atroce. Un poliziotto, forse con troppa leggerezza ha sparato ed ucciso un tifoso della Lazio che andava in trasferta a seguire la partita. Ma al di là della tragedia è quello che è accaduto dopo che è ancora più atroce. Innanzitutto pochi hanno sottolineato che a morire in maniera assurda è stata soprattutto una "persona" più che un tifoso. E' questo grosso errore che secondo me ha scatenato tutto il resto. In molti stadi tifoserie storicamente "nemiche" si sono accordate per far sospendere le partite mostrandoci uno spettacolo indecente e generando una spirale di violenza senza fine. Sicuramente il fatto che a Palermo quando morì Raciti il campionto si è fermato per una giornata mentre per Gabriele si è solo deciso di posticipare il fischio d'inizio per dieci minuti, ha fatto passare il messaggio che la morte di un tifoso sia meno importante di quella di un poliziotto. Ma è questa la maniera di uscirne? Rispondere alla violenza con la violenza?. Allora il problema non è solo del calcio.Il copione è sempre lo stesso. Il caso della Reggiani morta poche settimane fa non è diverso. Cambia il contesto ma sia che si parta dallo stadio o da un'anonima borgata di Roma il problema è questo sistema malato che si regge sulla violenza e sull'estremismo politico per colpa di uno Stato che nè a sinistra nè a destra riesce più a dare risposte. Non sono una sostenitrice di Grillo anzi...ma credo che l'antipolitica non nasca dal nulla. Così anche una tranquilla domenica che doveve essere solo di sport diventa un incubo. Guardate cosa è successo in questo e giudicate voi!


IL DOLORE STRUMENTALIZZATO...UN FILM VISTO TROPPE VOLTE

Io penso che il vero problema di cui si debba discutere vada ben oltre il semplice discorso “rom o non rom”. Il grosso problema dell’Italia è che ormai in questo Paese non si parla più di nulla e la politica è sempre più incapace di dare risposte ai cittadini, il che a mio avviso, è la cosa più grave. C'era da aspettarselo che la tragedia di Roma diventasse terreno di scontro politico, il solito minestrone riscaldato. La terribile aggressione a Giovanna Reggiani rischia di trasformare quello che poteva essere per una volta occasione di un vero impegno bipartisan nella solita polemica di giornata fra i poli. Serve che ogni tanto qualcuno muoia per ricordare ai politici che ci sono molte cose che non vanno. Ed eccoci qui; una donna viene picchiata ed uccisa da un rumeno per cui forse è il caso di “eliminare” la baraccopoli di Tor di Quinto senza guardare in faccia a nessuno. Sembra un sillogismo aristotelico:il rumeno delinquente uccide una giovane donna allora tutti i rumeni sono criminali. Questo è il vero paradosso italiano. Intendiamoci. Con questo non intendo giustificare il crimine, ci mancherebbe altro ma una risposta ferma alla violenza ci deve essere purchè non diventi una caccia alle streghe. Se e' la sicurezza la priorita' del giorno, maggioranza ed opposizione lavorino insieme per garantire presto strumenti efficaci. Credo che se la politica ogni tanto la smettesse di recitare la sua recita e si fermasse per capire quali sono i problemi che dal basso affliggono la nostra società forse, dico forse, tanti drammi e tante tragedie si eviterebbero.

FORSE CE LA FACCIO...

Mi scusi Prof. negli ultimi tempi non sono molto puntuale sulle esercitazioni ma sono stata bloccata con l'influenza ora però mi riprendo...

UNO SPOGIARELLO PER PROTESTA....

Davvero singolare la protesta degli ex-dipendenti del colosso brasilano Petrobas per chiedere un aumento delle pensioni. Niente cartelli, niente urli, niente violenza. E' bastato denudarsi davanti la sede della loro impresa per far sì che in un attimo le immagini facessero il giro del mondo...A quanto pare ha funzionato!Gustatevi le inedite immagini pubblicate da Repubblica. Credo che sia un ottimo esempio di come il locale in attimo possa diventare per chiunque "globale".